Per molti asiatici dell'Est, le due ruote leggere sono l'unica alternativa economica alle automobili. Tuttavia, questi inquinanti dell'aria sono diventati un problema nelle principali città del Vietnam. Anche altri Paesi dell'Asia orientale sono consapevoli del problema.
Sono semplicemente troppe quelle che sfrecciano nelle città vietnamite, sputando i loro gas di scarico nell'aria e intasando le strade. Il governo vietnamita ha quindi deciso di vietare la maggior parte delle moto nelle cinque città più grandi entro il 2030. Si tratta delle città di Ho Chi Minh City, Hanoi, Hai Phong, Da Nang e Can Tho. Nella capitale Hanoi, tutte le moto saranno addirittura bandite dai quartieri del centro città entro il 2025. Per raggiungere questo obiettivo, il trasporto pubblico locale dovrà essere ampliato in modo massiccio. Il tutto sarà finanziato anche da una tassa sulla congestione del traffico. La prima linea della metropolitana della città è entrata in funzione nel novembre dello scorso anno.
A Giacarta, in Indonesia, con i suoi 16 milioni di motociclette, dal febbraio di quest'anno è in vigore una zona ambientale con regole speciali: Per tre giorni possono circolare solo le targhe dispari, per gli altri tre solo le targhe pari. La domenica tutti possono guidare. L'obiettivo è quello di ridurre il rumore e l'inquinamento nella città con i suoi dieci milioni di abitanti. Questa regola delle targhe pari/dispari è stata introdotta anche in altre grandi città come Bogor, Cirebon e Bandung nei primi mesi di quest'anno. I controlli vengono effettuati in posti di blocco su tutte le strade che portano al centro della città.
Singapore sta adottando un approccio diverso, ovvero la zona a basse emissioni come la conosciamo in Europa. Già dal prossimo anno, in questa zona si applicheranno severe norme sulle emissioni di gas di scarico. Le moto immatricolate prima del 1° luglio 2003 non potranno più circolare a Singapore a partire dal 2028. A Singapore, chiunque cancelli la propria vecchia moto riceverà addirittura un bonus dell'equivalente di 2.000 euro. Di conseguenza, il 60% delle vecchie due ruote è già stato cancellato. L'obiettivo è anche quello di combattere il rumore. A partire dal 1° aprile 2023, le moto di nuova immatricolazione dovranno rispettare la norma acustica Euro 4, ossia produrre un massimo di 77 decibel durante la guida. Dal 2020, inoltre, è in vigore un regolamento che consente di sostituire solo le vecchie auto, ma non ne sono ammesse altre. Le regole della zona a basse emissioni diventeranno gradualmente più severe.
Per conoscere le regole delle zone a basse emissioni in Europa, consultate la nostra applicazione gratuita Green-Zones.